Preghiera Eucaristica V ambrosiana.
La Preghiera Eucaristica quinta:
-
si deve usare nella messa vespertina del giovedì santo;
- si può anche usare nelle messe che hanno come tema il mistero dell'eucaristia e della passione, nelle ordinazioni o negli anniversari sacerdotali e nelle riunioni sacerdotali. In questa
preghiera eucaristica non si può inserire la formula per il defunto.
(In
corsivo rosso scuro, tra parentesi sono riportate le rubriche a cui attenersi.)
Il sacerdote, con le braccia allargare, dice:
CP Veramente santo,
veramente benedetto sei tu, o Dio;
tu ci hai voluto
in comunione di vita col Figlio tuo,
eredi con lui del tuo regno,
cittadini del cielo
e compagni degli angeli,
se però conserviamo con fede pura
il mistero cantato dalle schiere celesti.
E noi, elevati a tale dignità
da poter presentare a te,
per l'efficacia dello Spirito Santo,
il sacrificio sublime
del Corpo e del Sangue
del Signore nostro Gesù Cristo,
tutto possiamo sperare
dalla tua misericordia.
CC Per la redenzione del mondo,
egli andò incontro liberamente alla passione
che ricordiamo con venerazione
e con amore.
E per istituire un sacrificio
quale sacramento di salvezza perenne,
per primo offrì se stesso come vittima
e comandò di ripresentarne l'offerta.
Congiunge le mani.
Nelle formule seguenti le parole del Signore si pronuncino con voce chiara e distinta, come è richiesto dalla loro natura.
Alla vigilia di patire
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Il giovedì santo alla Messa «Nella cena del Signore»:
In questo giorno, alla vigilia di patire
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per la salvezza nostra
e del mondo intero,
stando a mensa tra i suoi discepoli,
prende il pane e, tenendolo leggermente sollevato sull'altare, prosegue:
egli prese il pane
alza gli occhi
e, alzando gli occhi al cielo
a te, Dio, Padre suo onnipotente,
rese grazie con la preghiera di benedizione,
spezzò il pane,
lo diede ai suoi discepoli e disse:
si inchina leggermente,
PRENDETE E MANGIATENE TUTTI
QUESTO È IL MIO CORPO
OFFERTO IN SACRIFICIO PER VOI.
Presenta al popolo l'ostia consacrata, la depone sulla patena e genuflette in adorazione.
Poi riprende:
Dopo la cena,
allo stesso modo,
prende il calice e, tenendolo leggermente sollevato sull'altare, prosegue:
prese il calice
alza gli occhi
e alzando gli occhi al cielo
a te, Dio, Padre suo onnipotente,
rese grazie con la preghiera di benedizione,
lo diede ai suoi discepoli
e disse:
si inchina leggermente,
PRENDETE, E BEVETENE TUTTE
QUESTO È IL CALICE DEL MIO SANGUE
PER LA NUOVA ED ETERNA ALLEANZA,
VERSATO PER VOI E PER TUTTI
IN REMISSIONE DEI PECCATI.
Diede loro anche questo comando:
OGNI VOLTA CHE FARETE QUESTO
LO FARETE IN MEMORIA DI ME;
PREDICHERETE LA MIA MORTE,
ANNUNCERETE LA MIA RISURREZIONE
ATTENDERETE COMN FIDUCIA IL MIO RITORNO
FINCHE DI NUOVO VERRO A VOI DAL CIELO.
Presenta al popolo il calice, lo depone sul corporale e genuflette in adorazione.
Quindi il sacerdote canta o dice:
CP Mistero della fede.
Il popolo prosegue acclamando:
Tu ci hai redento con la tua croce
e la tua risurrezione:
salvaci, o Salvatore del mondo.
Con le braccia distese in forma di croce, il sacerdote continua:
CC Obbedendo al divino comando,
noi celebriamo, o Padre, questo mistero
e, ricercando nel convito del Corpo del Signore
una comunione inseparabile con lui,
ne annunciamo la morte.
Con le braccia allargate prosegue:
Manda a noi, o Padre onnipotente,
l'unigenito tuo Figlio,
tu che ce lo hai mandato con amore spontaneo
prima ancora che l'uomo potesse cercarlo.
Da te, che sei Dio ineffabile e immenso,
lo hai generato Dio ineffabile e immenso,
a te uguale.
Donaci, ora, quale fonte di salvezza,
il suo Corpo che ha sofferto
per la redenzione degli uomini.
1C Guarda propizio a questo popolo che è tuo possesso
e a tutta la tua famiglia,
che in comunione con il nostro papa
N.
e con il nostro vescovo
N.,
*
rinnovando il mistero della passione del Signore,
proclama le tue opere meravigliose
e rivive i prodigi che l'hanno chiamata a libertà.
Tu che ora ci raduni
col vincolo di un amore sincero
nell'unità della Chiesa cattolica,
serbaci per il banchetto del cielo
e per la partecipazione alla tua gloria
con la beata Vergine Maria,
san Giuseppe, suo sposo,
sant'Ambrogio,
[san
N.:
santo del giorno o patrono] e tutti i santi.
* Qui è permesso nominare anche il vescovo coadiutore e gli ausiliari.
Prende con una mano la patena su cui è l'ostia, e con l'altra il calice, ed elevandoli insieme, canta o dice:
CP Per il Signore nostro Gesù Cristo,
CC nell'unità dello Spirito Santo,
a te, Padre, è l'onore,
la lode, la gloria,
la maestà e la potenza,
ora e sempre,
dall'eternità e per tutti i secoli dei secoli.
Il popolo acclama:
Amen.